Mostra n. 400
ETTORE SORDINI opere 1957/2002
Inaugurazione: Sabato 28 Aprile 2018 ore 18,00
Periodo: dal 28 Aprile al 30 Maggio 2018
S.T. (Montagna) 1993
acrilico e grafite su tela cm. 30 x 20
acrilico e grafite su tela cm. 30 x 20
ETTORE SORDINI (Milano 1934 – Cagli 2012) Giovanissimo comincia a dipingere ed esporre nella metà degli anno ‘50. Incoraggiato da Lucio Fontana, frequenta il mondo artistico della bohémienne milanese di quegli anni tra Brera e il Bar Giamaica dove stringe amicizia con Piero Manzoni, Castellani, Peverelli e molti degli altri artisti frequentatori. Aderisce a tutti i movimenti e manifesti che in quel decennio cercano il rinnovamento della Pittura e dell’arte del dopoguerra: Arte Nucleare, Contro lo Stile, ecc. Sono di quegli anni le opere “Antropoidi” 1957 e le “Composizioni Nucleari” 1958-59. Nel 1962 si allontana dalle radicalizzazione artistiche e dall’azzeramento Almugavari” 1962, “Campo dei Paladini” 1963 e le carte intelate “Scrittura”. Dopo lo scioglimento del Gruppo, Sordini proseguirà la sua ricerca pittorica sempre basata su una pittura minimale formata da pochi ma essenziali segni sulla tela. Fino ad approdare dopo gli anni ‘90 alla serie di dipinti “Marine”; “Paesseggiate” e i quadri degli ultimi anni intitolati “Marina novecento” in cui riprende la memoria della tradizionale pittorica astratta novecentesca italiana.
proposto dal Gruppo Azimuth di Manzoni e Castellani prima e dai Cinetici poi, con le loro opere optical; e fonda insieme con Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Arturo Vermi e Angelo Verga il Gruppo del Cenobio. Gli amici milanesi del Cenobio erano accumunati dal rifiuto di cancellare la pittura attraverso la deformazione della superficie come predicavano gli aderenti di Azimuth o del Gruppo Zero, ma, al contrario, recuperavano il valore della pittura e della superficie della tela tracciandovi segni minimi, appena palpabili: una Pittura, alcuni Segni accennati sul quadro e la superficie pittorica era completata con poetici segni minimi a formare quasi una scrittura immaginifica. Sono di quegli anni le serie di quadri “
proposto dal Gruppo Azimuth di Manzoni e Castellani prima e dai Cinetici poi, con le loro opere optical; e fonda insieme con Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Arturo Vermi e Angelo Verga il Gruppo del Cenobio. Gli amici milanesi del Cenobio erano accumunati dal rifiuto di cancellare la pittura attraverso la deformazione della superficie come predicavano gli aderenti di Azimuth o del Gruppo Zero, ma, al contrario, recuperavano il valore della pittura e della superficie della tela tracciandovi segni minimi, appena palpabili: una Pittura, alcuni Segni accennati sul quadro e la superficie pittorica era completata con poetici segni minimi a formare quasi una scrittura immaginifica. Sono di quegli anni le serie di quadri “
In questa concisa retrospettiva livornese sono esposti esempi di opere delle serie qui citate e una particolare parete della galleria è dedicata ai quadretti “mignon”, telette di piccolo formato cm.13x18, nelle quali Sordini componeva un minuscolo, variopinto campionario dei temi che aveva sviluppato in tanti anni del suo lavoro.
Accompagna la mostra un catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo, con la prefazione del curatore della mostra Bruno Corà, le testimonianze di Ugo La Pietra e Nanda Vigo e le riproduzioni delle opere in esposizione.
S.T. (Marina '900)
acrilico su tela 81 x 100
S.T.(Marina) 1999
acrilico su tela 60 x 80
S.T. (Paesaggio) 1962
pastelli su carta intelata cm. 72 x 95
S.T. (Passeggiata) 1969
acrilico e grafite su tela cm.80 x 60
Passeggiata 2002
acrilico e grafite su tela cm.70 x 91
Isola (fondo celeste) 1965
acrilico e grafite su tela cm. 81 x 100
Isola (fondo rosso) 1965
acrilico e grafite su tela cm. 81 x 100
Senza Titolo 1963
grafite egessetti su carta intelata cm.50 x 70
Senza Titolo 1963
grafite e pastello su tela di juta cm. 50 x 50