NEWS Collana MEMORIE D'ARTISTA


Roberto PECCOLO, Galleria e Edizioni 
ha il piacere di annunciare l'uscita del Libro d'Artista n.37  nella Collana "Memorie d'Artista" realizzato da  JACQUES  VILLEGLE'.

Ricordiamo agli appassionati che ogni Libro della Collana "Memorie d'Artista" è tirato in numerazione araba a 170 esemplari numerati e firmati dall'Autore; in vendita al pubblico a 100,- euro cad.

Inoltre in tiratura a parte esistono 30 esemplari in numerazione romana da I a XXX, sempre numerati e firmati dall'Autore e contenenti una piccola opera, in esemplare unico su carta, firmata dall'Autore.   
                                       
   
Parigi, 9 dicembre 2014.  
Jacques Villeglé e Roberto Peccolo durante la firma del libro





Roberto Peccolo Gallery and Press is pleased to announce the publication of the artist’s book created for the series    "Memorie d'Artista" n. 37 by  JACQUES VILLEGLÉ. We remind collectors that each book in the "Memorie d'Artista"   series has an edition of 170 pieces, with Arabic numerals, signed by the author and sold to the public at 100 euros per copy.       A separate limited edition of 30 pieces bears the Roman numerals from I to XXX, again signed by the author, and containing  a small unique, original signed artwork on paper.


Roberto Peccolo,  Galerie et Editions, a le plaisir d'annoncer la sortie du "Libro d'Artista" dans la Collection "Memorie d'Artista"n°37, de Jacques Villeglé.
Nous rappelons aux amateurs que chaque Livre de la collection "Memorie d'Artista" est tiré à 170 exemplaires numérotés en chiffres arabes et signés par l'artiste. Prix de vente public : 100 euros chaque. Et, en plus, un tirage à part, de 30 exemplaires, numérotés en chiffres romains de I à XXX et signés par l'artiste contenant une oeuvre originale sur papier, exemplaire unique signée par l'artiste.


GER LATASTER

dipinti – carte / works 1955-2000

   Mostra n. 374

Sabato 20 Dicembre 2014 alle ore 18,00
dal 20 dicembre 2014 al 20 gennaio 2015
     
 Ger  Lataster  (nato a Schaesberg in Olanda nel 1920 e deceduto ad Amsterdam nel 2012)
Già artisticamente attivo in Amsterdam alla fine degli anni '40 negli stessi anni in cui i suoi coetanei Appel, Constant, Jorn e Corneille fondavano il gruppo COBRA e promuovevano una pittura di rivolta, fortemente primitiva e aggressiva dai caratteristici stilemi espressionisti, Lataster, partecipa con loro ad alcune importanti collettive internazionali, ma rinuncia a prendere parte attiva nel gruppo COBRA, preferisce continuare in solitario la sua ricerca artistica tutta dedicata al rinnovamento della pittura europea del dopoguerra. Una pittura, la sua, dalle forti tinte espressioniste, dalle alte paste e dagli spessi strati del colore distribuito con ampi gesti "..lunghi e violenti tratti di puro colore lottano e plasmano forme conflittuali sui grandi spazi della tela e della carta. Nero, rosso, blu, giallo traducono con forme e colori i sentimenti forti di una pittura astratta creando un messaggio di rinnovamento emotivo nell'arte moderna del dopoguerra", così la descriveva in quegli anni Willelm Sandberg nel catalogo della mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam. 
La sua sarà una lunga e fruttuosa carriera piena di successi con prestigiose esposizioni in Gallerie e Musei olandesi, tedeschi, francesi e numerose saranno le sue mostre personali a Parigi presso lo Studio Facchetti. La galleria era famosa per aver tenuto a battesimo nel 1951 una nuova tendenza artistica con la mostra organizzata da Michel Tapié "Significato dell'Informale"; mostra che determinò il diffondersi per tutta l'Europa della "pittura informale". Lataster, fedele alla sua idea prosegue una ricerca pittorica sempre fortemente espressionista ma a partire dalla fine degli anni '70 evolve verso una figurazione fantastica che lo porterà a realizzare opere di grandi dimensioni e dal soggetto mitologico, in cui recupera echi della tradizione della storia dell'arte: dal barocco olandese agli impressionisti francesi.
Nell'età matura questa sua evoluzione artistica troverà spazio nel grande murale "Il Giudizio Universale" del 1996 realizzato nel Palazzo di Giustizia di Arnheim e nel 1987 nell'ampio soffitto del celebre Museo Mauritshuis de L'Aia, dove dipingerà il suo capolavoro "Caduta di Icaro".
Nel catalogo, a cura delle Edizioni Peccolo, che accompagna mostra livornese Sandro Ricaldone nella sua prefazione ripercorre le tappe salienti della carriera artistica di questo solitario e importante pittore olandese. In mostra dipinti su tela e su carta da lui eseguiti tra il 1955 e 2000.

 ST - 1976

Pamage - 1960







STEPHANE BORDARIER

Mostra n. 373
   
             dipinti - peinture- 2000-2014   

              



sabato 15 Novembre alle ore 18,00
dal 15 novembre al 15 dicembre 2014
                         
            Orario : 10/13 - 16/20 festivi e lunedì chiuso
           Stéphane Bordarier  è nato a Nìmes (Francia) nel 1953, dove vive e lavora.
Nella lunga intervista/conversazione che l'artista intrattiene con Erik Verhagen, nella prefazione in catalogo edito per questa mostra dalle Edizioni Peccolo, Bordarier cerca di chiarire le origini,
le ragioni e le tecniche della sua pittura; per farne comprendere al meglio le istanze.
Autodidatta ma, fin dagli esordi, la sua è stata una continua ricerca verso una pittura monocroma:
una ricerca sull'essenzialità immanente della presenza del colore disteso sulla tela-.
Presenza ottenuta spalmando sulla tela, con un solo gesto e usando la spatola, un unico colore
(pigmento in polvere diluito con olio e colla di pelle di coniglio) oppure amalgamando due o tre colori insieme per ottenere un terzo colore dalle tonalità àfone, non definibile e privo di riferimenti.
Un colore che esalti la forma e la  luce che lo definiscono. "Centralità e presenza del colore", così lo descriveva Bruno Corà nella prefazione del catalogo della precedente mostra che Stéphane Bordarie ha tenuto nell'aprile 2001 a Livorno nella Galleria Peccolo. Già in quegli anni nella stesura del colore sulla tela si potevano intravedere il gesto e i contorni che si presentavano sfrangiati. I colori usati sono i viola o i marroni; il rosso amaranto oppure il verde acqua. Ma uno dei suoi colori favoriti, oltre al bruno Van Dick,  è il "violetto di marzo" con cui ha realizzato numerose tele esposte in mostre e installazioni nelle  recenti personali fatte sia  in Francia che all'estero.
La sua è una pittura monocroma ma non all over, una stesura del colore che si espande, invade la tela come per occupare un territorio e sembra dilatarsi oltre il perimetro, senza un limite, fino al punto da rendere insicura l'idea stesa di frontiera, di separazione fra quadro e muro, tra materia e supporto, tra forma e colore.
Nel catalogo che accompagna questa mostra a cura delle Edizioni Peccolo la conversazione-intervista tra l'artista e Erik Verhagen, introduce alle opere in esposizione e pubblicate.
Tutti i dipinti sono su tela ed eseguiti tra il 2009-2014.

RENATO RANALDI


in adesione alla Decima Giornata del Contemporaneo  AMACI
        
        RENATO  RANALDI     Fuoricarta 2014                     
                                                              
Mostra n. 372
Inaugurazionesabato 11 Ottobre 2014 alle ore 18,00
Periodo espositivodal 11 ottobre al 15 novembre 2014
Sede mostraGalleria Peccolo, piazza Repubblica 12 Livorno                                  
            Orario : 10/13 - 16/20 festivi e lunedì chiuso




            Renato Ranaldi nasce nel 1941 a Firenze, dove vive e lavora. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti diplomandosi in pittura nel 1962. La sua prima forma di espressione artistica, si caratterizza attraverso una pittura costituita da spessi strati di colore a olio e l' interesse verso l'accostamento di differenti stilemi linguistici. Sperimentatore infaticabile di tecniche e materiali sarà la predilezione per il disegno che farà scaturire il suo lavoro plastico. Pittura, Scultura, Disegno costituiscono l'insieme delle sue opere.  Una ricerca aristica la sua in cui prende primaria importanza il superamento di ogni confine tra le differenti specificità dei materiali artistici. Negli anni novanta, ad una ricchissima creazione di sculture (dove utilizza, oltre al bronzo, laminati di zinco, rame, ottone, realizzando spesso opere alle quali si affiancano masse di colore, a dare la suggestione di una pittura scolpita) è costantemente affiancata dalla necessità interiore del tracciare segni sulla carta.
Dal 2003 ha iniziato una serie di opere dal significativo titolo Fuoriasse: oggetti e sculture costruite e poste in continuo disequilibrio all'interno della loro forma e nel contesto in cui vengono posizionate.
Da queste opere scaturiscono come coerente conseguenza le più recenti serie Fuoriquadro e di seguito la serie Fuoricarta del 2013-14. Opere che sono il tema della sua personale livornese.
In questi anni le Edizioni Gli Ori hanno dedicato monografie e ampi studi sul suo lavoro a cura di Bruno Corà. Nel maggio di questo anno la casa editrice “ le lettere” gli pubblica il libro Calamaio mistico che tratta le ragioni intime del suo disegno. Lo stesso mese, nella Collana Memorie d'Artista delle Edizioni Peccolo esce il suo Libro d'artista Contenzioso.
Nel catalogo che accompagna questa mostra a cura delle Edizioni Peccolo una prefazione scritta dallo stesso Ranaldi introduce alle opere in esposizione.

... ora anche Milhaud


09.02.1930 - 05.10.2014 una vita dedicata all'arte.
Addio a Daniel Milhaud






WINFRED GAUL

evento n.  371
SERATA SPECIALE
INAUGURAZIONE STAGIONE 2014-2015
DOMENICA 14 Settembre ore 21,00

ingresso libero


WINFRED GAUL gli anni Pop
"Segni & Segnali Stradali" opere 1961-1969

Concerto "Au fil du soufleimprovvisazioni
Jorge Migoya, clarinetto
Guy-Frank Pellerin, sax soprano
Annabel de Courson, percussioni



GASPARE O.MELCHER


 Mostra n. 370

opere 1994-2014   


                      sabato 21 giugno 2014 alle ore 18,00

Periodo espositivodal 21 giugno al 30 luglio  2014
Sede mostraGalleria Peccolo, piazza Repubblica 12 Livorno               
            Orario : 10/13 - 16/20 festivi e lunedì chiuso
            Gaspare O. Melcher è nato nel 1945 a Coira (Cantone dei Grigioni, Svizzera). Ha frequentato 
nel 1969 a Salisburgo il semestre di lezioni di pittura di E. Vedova. Ha soggiornato a Venezia, Sardegna e in Tunisia. Nel 1970 si stabilisce per 5 anni ad Amsterdam presso il Goethe Institut.
Nel 1975 si trasferisce in Toscana e oggi vive e lavora tra Zurigo e Vada (Livorno).
Sono trascorsi oltre venti anni dalla precedente mostra che Melcher aveva fatto nella Galleria Peccolo  e in questa personale saranno presentate i lavori da lui realizzati tra il 1994 e il 2014.
In questi ultimi anni la pittura di Melcher ha decisamente preso la strada di una compressione pittorica
tra strutture ideografiche e frammenti di abbreviazioni figurative. Dal 1995 dopo aver visto gli ideogrammi scoperti sui rottami di un UFO precipitato nel New Messico nel 1947 realizza una serie di quadri The Roswell Symbols che prendono spunto da quei segni e che Melcher rielabora nei suoi quadri. Dopo il 2000 ha soggiornato e lavorato spesso in Egitto al Kairo dove è nato il Diario Egiziano e poi Diario Toscano. Tra il 2011 e 2014 ha creato una serie di grandi collages Hommages ad artisti da lui conosciuti e che lo avevano impressionato in gioventù.
Nel 2010 ha realizzato per le Edizioni Peccolo un Libro d'Artista, nella Collana Memorie d'Artista n.11, in cui ha confrontato le immagini di 9 collages realizzati per l'occasione insieme ad aforismi e ricordi di conversazioni  e consigli ricevuti dagli artisti con cui aveva scambiato opinioni e pensieri sull'arte.
Il libro si intitolava appunto "Mi disse...".
Nel catalogo che accompagna questa mostra, Edizioni Roberto Peccolo, una breve prefazione dello studioso svizzero Beat Stutzer introduce al lavoro di Gaspare O. Melcher e un saggio approfondito
scritto da Roberto Lacarbonara sulla "scrittura totale" di Gaspare O. Melcher. 


Quattro Variazioni di Objet Trouvé


Mostra n. 369
Claudio Costa  -  Sergio Dangelo
     Salvatore Meo  -  Daniel Spoerri                                   


 - quattro variazioni di objet trouvé -



Inaugurazionesabato 17 maggio 2014 alle ore 18,00
Periodo espositivo: dal 17 maggio al 18 giugno 2014
Sede mostra: Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 Livorno               
            Orario : 10/13 - 16/20 festivi e lunedì chiuso


- quattro variazioni di objet trouvé -
Claudio Costa - Sergio Dangelo -  Salvatore Meo - Daniel Spoerri    
  
Sabato 17 maggio 2014 alle ore 18 si inaugura presso la Galleria Peccolo di Livorno una mostra dedicata a quattro artisti che sin dagli anni '60 hanno utilizzato per creare le loro opere objet trouvé, cioè oggetti trovati e recuperati al riutilizzo artistico. Una sorta di recycling di materiali provenienti dagli scarti della società dei consumi di cui gli artisti si appropriano riutilizzandoli all'interno delle proprie opere. Talvolta esaltando l'ironia scaturita dai nuovi accostamenti; talvolta utilizzando l'oggetto per la sua colorazione e la forma.



Claudio Costa
già dalla fine degli anni ' 60, assemblava gli oggetti compiendo una sorta di trasformazione alchemica della materia per rivelare lo spessore e il contenuto sociale e antropologico di ogni oggetto usato. Significative le opere da lui realizzate durante alcuni soggiorni in Kenya.




























Sergio Dangelo

con i suoi "hand-made" manipola gli oggetti per costruire delle opere dalla memoria dadaista e surrealista. Esaltandone l'aspetto ludico-ironico crea opere-giocattolo oppure, come le dichiara lui stesso: "architetture poetiche inutili".










Salvatore Meo

lavorando per anni appartato e in silenzio ha creato una serie di opere e una speciale accumulazione di oggetti riempiendone la sua casa romana, oggi divenuta Fondazione Meo.
Una serie particolare dei suoi lavori realizzati con l'uso del collage e la sovrapposizioni di vecchie stoffe,
le più disparate tra loro per forma e colore, era rimasta sinora inedita nella sua casa. Alcune di quelle opere sono oggi esposte per la prima volta in questa mostra.








Daniel Spoerri

dopo la sua famosa serie dei "tableau-pièges" (quadri trappola) in cui "bloccava" la memoria di un evento, con i resti di un pranzo o di una tavola sparecchiata; oggi utilizza oggetti usati provenienti dai mercatini delle pulci per creare dei trompe l'esprit: opere create per disturbare lo sguardo e la percezione dello spettatore. Come la serie di piccoli lavori dedicata a "La medicina operatoria del Dr. Jacob" in cui su vecchie stampe di anatomia operatoria del secolo scorso inserisce
piccoli oggetti a forzarne la lettura in senso macabro. 
Nel catalogo, edito dalle Edizioni Peccolo, una prefazione di Arturo Schwarz "La valenza trascendentale dell'oggetto" in cui l'autore ripercorre gli antecedenti storici del riutilizzo di oggetti in arte a partire dal Dadaismo e dal Surrealismo. Simona Caramia nel suo testo "I mirabilia del caso"  analizza la perenne attitudine naturale degli artisti a compiere razzie di immagini e prelievi di frammenti della realtà quotidiana per il loro riutilizzo.

CONCERTO


serata evento n. 368
 
Sabato 10 Maggio 2014 ore 21,15  


 Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 Livorno 


SUONI INAUDITI 2014     
V Rassegna Internazionale di Musica Contemporanea


Solisti dell'’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Ma scagni di Livorno


Rosella Ciolli – flauto
Irene Marraccini – clarinetto
Giovanni Sbolci – corno
Francesco D’Angelo – chitarra

Musiche di Penderecki, Hindemith, Stravinskij, Smith Brindle, Toch, Reich, Scelsi.









Concerto organizzato in collaborazione con l’Istituto Musicale  Mascagni
in occasione della mostra Ralph Rumney -un protagonista del Situazionismo-”


              
            Ralph Rumney ((Newcastle, GB 1934 - Manosque, F 2002)
            prosegue presso la Galleria Peccolo di Livorno una succinta mostra
            retrospettiva dell'artista inglese di nascita ma che ha vissuto e lavorato
            nella Parigi degli anni ' 50-60. Co-fondatore, insieme con Guy Debord
            del Situazionismo.



RALPH RUMNEY


un protagonista del Situazionismo


         retrospettiva di opere 1957-1995


L'Ecart - 1988

Mostra n. 367

Inaugurazionesabato 12 aprile 2014 alle ore 18,00

Periodo espositivodal 12 aprile al 20 maggio 2014

Sede mostraGalleria Peccolo, piazza Repubblica 12 Livorno               

            Orario : 10/13 - 16/20 festivi e lunedì chiuso

            Ralph Rumney  (Newcastle, GB 1934 - Manosque, F 2002 )        
Sabato 12 aprile 2014 alle ore 18 si inaugura presso la Galleria Peccolo di Livorno la prima
succinta mostra retrospettiva italiana dell'artista, inglese di nascita, ma che ha operato gran parte della sua vita in Francia e lavorato a Parigi negli anni 1950/70; gli anni d'oro della Parigi dell'Esistenzialismo e dell' Ecole de Paris che dominava tutta la scena artistica francese ed europea. 
Ma erano anche gli anni in cui iniziava la ribellione dei giovani artisti emergenti e più sperimentali che si confrontavano tra loro e con il mondo: i Novo-Realisti di Pierre Restany con i pittori "autre" informali; i Situazionisti che si opponevano ai Lettristi di Isou, in una atmosfera di fermento creativo tipica delle giovani generazioni seriamente impegnate a voler cambiare lo stato delle cose, in campo artistico e non.
Una situazione che esploderà nel suo culmine con il maggio '68 parigino e la rivolta studentesca.
Anni formativi in cui prendevano forza le idee e le teorie di Guy Debord con la sua interpretazione della nascente "Società dello Spettacolo" e della critica alla Società dei consumi.
Ralph Rumney aveva incontrato già prima del 1957 Guy Debord e condiviso con lui le idee e la fondazione del gruppo Situazionista. Il "Situazionismo" quale gruppo artistico e di pensiero fu fondato durante quella estate in Liguria a Cosio d'Arroscia, riunione a cui parteciparono, oltre a Debord e Rumney, Pinot-Gallizio, Piero Simondo, il musicista Walter Olmo, Michèle Bernstein e Asger Jorn.
Se nel gruppo Situazionista Guy Debord era il Re-Imperatore Rumney ne fu considerato il "Console". 
In quegli stessi anni Rumney era spesso presente anche in Italia, a Venezia e a Milano dove incontrava Manzoni, Fontana e tutti gli altri frequentatori del Bar Giamaica e della scena artistica milanese. Aveva esposto con successo dipinti su tela, alcuni dei quali sono oggi in Collezione delle Civiche Raccolte del Comune di Milano, e le sue tavole di legno che ricopriva di foglia oro e argento nella Galleria Appollinaire e in altre gallerie milanesi e partecipato anche al Premio della città di Lissone per giovani artisti.
Terminata l'esperienza con il Situazionismo e dopo dolorose vicende personali si trasferisce a Manosque, nel sud della Francia, dove vivrà isolato fino alla morte, avvenuta nel 2002, continuando a lavorare alle sue opere della serie dei collages oppure continuando a ricoprire tavole di legno con foglia oro e argento a creare sontuose "icone" astratte colme di luce riflessa: tavole di meditazione dalla sacralità quasi religiosa.
Nel catalogo, edito dalle Edizioni Peccolo, una prefazione dello specialista francese del Situazionismo Yan Ciret, del critico italiano Sandro Ricaldone e una scheda riguardante gli anni milanesi di Rumney
a cura della D.ssa Renata Ghiazza, Conservatore della Casa-Museo Boschi Di Stefano di Milano.




Carte du tendre  1995 - cm.20x49
collage, foglia argento e rossetto su carta stampata / 
feuilles de métal et rouge à lèvres sur papier imprimé




Edolo  october 1966 - cm.45x56
foglia argento e tempera su tavola / 
feuilles de métal et peinture sur panneau




Invitation et communiqué de presse

Ralph Rumney

Protagoniste de l’Internationale situationniste. Une rétrospective - œuvre 1957/1995 -


Le samedi 12 avril à 18 heures s’ouvre à la Galleria Peccolo de Livorno, la première exposition rétrospective en Italie de l’artiste d’origine anglaise mais qui a passé la plus grande part de sa vie en France et a travaillé à Paris dans les années 1950/1970. C’était alors l’âge d’or du Paris existentialiste et de l’Ecole de Paris, qui dominait toute la scène artistique française et européenne. Mais ce fut également à cette période que commença à germer la rébellion de jeunes artistes émergents et plus expérimentaux, qui se confrontaient les uns aux autres, mais aussi au monde : les Nouveaux Réalistes de Pierre Restany avec les peintres “autres” de l’informel ; les situationnistes, opposés au Lettrisme d’Isou, dans une atmosphère d’effervescence créative, caractéristique des jeunes générations, profondément engagées dans une volonté de changer le cours des choses, dans le champ de l’art et au-delà. Une situation qui atteindra son paroxysme à Paris avec Mai 68 et la révolte estudiantine. Ces années sont des années de formation, durant lesquelles les idées et théories de Guy Debord prennent de plus en plus d’ampleur, en l’occurrence son interprétation de la « Société du Spectacle » et sa critique de la société de consommation.Ralph Rumney avait rencontré Guy Debord dès le début de 1957, partagé avec lui des idées puis participé à la fondation de l’Internationale situationniste. Le « situationnisme », à la fois groupe artistique et groupe de pensée, fut fondé cette année-là en Ligurie, à Cosio d’Arroscia, lors d’une réunion durant laquelle, outre Debord et Rumney, étaient également présents Pinot-Gallizio, Piero Simondo, le musicien Walter Olmo, Michèle Bernstein et Asger Jorn. Si, dans le groupe situationniste, Debord était le Roi-Empereur, Rumney fut considéré comme « le Consul ». Durant ces mêmes années, Rumney se rendait fréquemment en Italie, à Venise et à Milan, où il rencontrait Manzoni, Fontana et tous les artistes fréquentant le Bar Giamaica et la scène artistique milanaise. Il avait exposé avec succès des peintures sur toile (dont quelques-unes font aujourd’hui partie des collections municipales de la ville de Milan) ainsi que des tableaux sur panneaux recouverts à la feuille d’or et d’argent à la Galerie Apollinaire et dans d’autres galeries milanaises. Il participa aussi au Prix de la cité de Lissone en faveur des jeunes artistes. L’expérience situationniste terminée et après de douloureuses vicissitudes personnelles, il s’installa à Manosque, dans le sud de la France (où il vivra isolé jusqu’à sa mort, survenue en 2002), continuant à travailler à ses œuvres de la série des collages ou à recouvrir des panneaux de bois de feuilles d’or ou d’argent, à créer de somptueuses « icônes » abstraites irradiées d’une lumière réfléchissante : tableaux de méditation à la sacralité quasi religieuse. Dans le catalogue, édité par les Edizioni Peccolo, une préface du spécialiste français de l’Internationale situationniste Yan Ciret, du critique italien Sandro Ricaldone et une contribution concernant les années milanaises de Rumney de la doctoresse Renata Ghiazza, conservatrice de la Casa-Museo Boschi Di Stefano à Milan.




1 - Autres choses  1992 - cm.11,5x11,5

tecnica mista su tavola / mixed media sur panneau





2 - Autres choses  1992 - cm.12x14,8

tecnica mista su tavola / mixed media sur panneau










Sans titre  1989 - cm.30,7x40,6

foglia oro e argento su carta / feuilles de métal sur papier