"ciao Enrico, meditabondo costruttore di silenziosi e incontaminati spazi di riflessione.
Averti conosciuto e avere esposto le tue opere ha elevato la mia passione per l'Arte." R
La Galleria ha cessato l'attività al pubblico. Roberto Peccolo RIMANE DISPONIBILE per consulenze, pareri o altro. Il numero telefonico +39.0586.888509 (con segreteria) rimane attivo, come l’indirizzo E-MAIL galleriapeccolo@libero.it Roberto Peccolo is available for consultations or technical opinions. Phone: +39.0586.888509 (voicemail) E-MAIL: galleriapeccolo@libero.it
Mostra n. 393
Cartelli e Regressivo consapevole opere 1964-1995 Inaugurazione: Sabato 3 giugno 2017 ore 18,00 dal 3 Giugno al 22 Luglio 2017 Con questa mostra omaggio all’opera di Mattia Moreni, la Galleria Peccolo di Livorno conclude la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto della vita hanno deciso di ritirarsi per affrontare nuove tematiche e continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e dalle pressioni del mercato. MATTIA MORENI (Pavia 1920 – Ravenna 1999) tra il 1950 e il 1965, con la serie dei suoi famosi “Cartelli in strada” è stato il protagonista indiscusso della pittura espressionista e gestuale definita “informale” che in quegli anni ebbe ampia risonanza mondiale. Esposto in questa mostra un dipinto di grandi dimensioni “Nuvola su piccola baracca in Romagna” del 1964, testimonianza significativa delle opere di quell’epoca. Dopo il 1965, con la serie delle giganti “Angurie” e dei “Paesaggi in disfacimento” Moreni comincia una svolta di lavoro che lo porterà ad un cambiamento radicale dei temi della sua pittura. Si ritira a vivere nella sua casa-studio a Brisighella, vicino alle foci del Po, dove dipinge nuove opere sul tema de “la Regressione della Specie” e la serie de “il Regressivo Consapevole”. Una pittura dai colori carichi di molta materia e consapevolmente rivolta ad una visione selvaggia e primitivista di “Regressione Consapevole”, una protesta nei confronti della Cultura imperante manieristica e che lui sentiva ormai opprimente. Presente in questa mostra l’esemplare opera del 1990: “Era una lampadina al guinzaglio che volava, ma il pugno gorillesco che pugnava monolitico velleitario non pugna più, con piaga cronica umanoide incurabile”. Saranno queste le opere che esporrà nelle innumerevoli mostre in Italia e all’estero dove gli sarà reso il dovuto omaggio per il suo impegno e il suo lavoro. L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione dello studioso Flaminio Gualdoni che nello scritto ripercorre le tappe salienti della carriera artistica di questo volontario neo-selvaggio artista.
Nuvola su piccola baracca nelle larghe della Romagna 1964
Mostra n. 392 sculture e rilievi 2015/1016Ventata, 2016 . rame su tavola
Inaugurazione:
Sabato 29 Aprile 2017 ore 18,00
dal 29 Aprile al 27 Maggio 2017 Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 –Livorno tel.0586.888509 Orario: 10/13 – 16/20 festivi e lunedì chiuso. La Galleria Peccolo continua la stagione espositiva 2017/2018 con la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto della vita hanno deciso di ritirarsi dalla scena artistica, per continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e dalle pressioni dal mercato. PIERO COLETTA è nato nel 1948 a Bari e si stabilisce a Milano nel 1967. Si iscrive all’ Accademia di Brera dove frequenta i corsi di scultura di Marino Marini, Alik Cavaliere e Lorenzo Pepe. Nel 1970 tiene la prima personale presso la Galleria l’Agrifoglio di Milano dove espone lavori definiti in seguito “Totem”: opere composte con travi di legno tenute insieme da tondini di ferro che invadendo lo spazio della galleria impongono la loro presenza fisica, minimale ma carica di energia e spiritualità. Lavori che mostravano la discendenza dalle sculture lignee Totemiche africane e allo stesso tempo denotavano una semplificazione verso elementi primordiali. La critica li aveva definiti una sorta di “Costruttivismo primitivo”. Una di queste opere verrà esposta a Livorno in occasione dell’apertura del Museo Progressivo di Villa Maria nel 1975. Negli anni che seguono il linguaggio di Pietro Coletta acquista profondità, oltre che nelle grandi opere “ambientali”, anche nei rilievi e nelle sculture dalle dimensioni più misurate, nelle quali inserisce sperimentazioni sia su pareti che nelle superfici di legno in cui innesta spirali di tondini di rame, lastre o grate di ferro e di rame, pietre, putrelle e altri materiali. Utilizzando materiali semplici del lavoro quotidiano nelle officine, crea tensioni e forze aggettanti dalla superficie in legno, bruciata e annerita col fuoco, a creare una dimensione di rilievo che sprigiona una illuminazione spirituale. Dimensione che l’artista sentiva crescere come sua esigenza a seguito di sofferte esperienze personali e ritrovata nei suoi viaggi in Africa e in India. L’esposizione è accompagnata dal catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione del critico Bruno Corà e una conversazione/intervista raccolta nel suo studio da Federico Sardella.
“Affiche-Collage” opere 1951/1981 Mostra n. 390 Inaugurazione: Sabato 4 Febbraio 2017 ore 18,00 dal 4 Febbraio al 7 Marzo 2017 Orario: 10/13 – 16/20 festivi e lunedì chiuso. La Galleria Peccolo continua la stagione espositiva 2017/2018 con la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto hanno deciso di ritirarsi dalla scena artistica, per continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e non subire pressioni dal mercato. Vano solipsismo, oppure onesta reazione ad un ambiente artistico che sentivano soffocante ad ogni loro tentativo di sincera creatività ? Dopo la recente mostra dedicata al francese Michel Macréau, per questa seconda occasione la Galleria ha scelto di esporre le opere di PHILLIP MARTIN (Cork, Irlanda 1927 – Sydney 2014) definito dal noto critico francese Alain Jouffroy: “il Gandhi della pittura moderna”. Un artista giramondo, hippie che dipingeva quadri “spirituali” colmi di simbologie ed effigi con decorazioni a evocare paramenti sacri o addobbi di templi orientali. PHILLIP MARTIN aveva cominciato a dipingere a Londra nel 1948 incoraggiato anche dall’amico pittore Alan Davie, poco più anziano di lui. In seguito ha iniziato con sua moglie irlandese Helen Marshall a viaggiare e dipingere in tutta Europa; in Austria, a Vienna, principia la serie di opere sul tema “Affiche-Collage”, un tema che lo accompagnerà per tutta la sua vita artistica. Ha soggiornato e esposto i dipinti a Parigi, in Irlanda, Italia, Belgio, Spagna ha soggiornato a lungo in India del sud e, a partire dagli anni ‘80, si è stabilito in Australia nei pressi di Sidney. La prima personale italiana è stata a Firenze nel 1951 presso la Galleria di Fiamma Vigo. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche, istituzionali e private, di tutto il mondo. PHILLIP MARTIN è deceduto nel suo ritiro di Sidney nel 2014 all’età di 87 anni, dipingendo l’ininterrotta serie di “Affiche/Collage” fino agli ultimi giorni di vita. Oggi, a tre anni dalla scomparsa e in occasione della ricorrenza dei 90 anni dalla nascita la Galleria Peccolo gli dedica questo “omaggio postumo” in cui sono esposti suoi lavori su tela e su carta degli anni tra il 1951 e il 1981. L’esposizione è accompagnata dal catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione del critico Valerio Dehò e una acuta testimonianza, sul personaggio e sull’artista Phillip Martin, del noto artista/collezionista Guglielmo Achille Cavellini, che era stato suo mecenate ed estimatore sin dagli anni ‘60.
catalogo on line
Un omaggio al Ghandi della Pittura
di Roberto Peccolo